Palazzo Sauli Grimaldi, Genova
Settori:
1. Materiali lapidei, musivi e derivati.
2. Superfici decorate dell’architettura.
Costruito nel XVI secolo, su richiesta della famiglia Grimaldi, successivamente passato alla famiglia Sauli, il palazzo conserva ben poco degli elementi più antichi: solo il cornicione inferiore con gli stucchi originali, il cornicione superiore che, con le sue traforature e i grappoli stuccati, tuttora integri, procurò all’edificio l’appellativo di “vigna”, e la cornice a bugnato del portale.
Gli intonaci e gli stucchi erano soggetti a diffuse lesioni, distacchi dal supporto murario, pericolo di crollo immediato, ampie deformazioni e spanciature, lacune. In numerose zone, poi, l’intonaco si presentava ammalorato, per evidenti fenomeni di dilavamento. Anche i cornicioni si trovavano in cattivo stato conservativo, con uno spesso strato di depositi superficiali, accumulatisi nel corso del tempo, e una scialbatura non idonea, eseguita probabilmente con malta a base cementizia.
Prima dell’inizio dei lavori di restauro, sono state eseguite in fase preventiva le protezioni agli infissi e ai davanzali, per evitare che subissero danni nelle fasi di demolizione e messa in opera dell’intonaco. Previo consolidamento delle aree circostanti si è proceduto all’asportazione e demolizione manuali di stuccature d’intonaco inidoneo, di cavi, perni, elementi metallici e ogni altro elemento incongruo con le superfici.
I passi successivi hanno riguardato le seguenti lavorazioni: • Prefissaggio delle aree decoese effettuato tramite applicazione di blanda soluzione di resina acrilica. • Estrazione di sali idrosolubili mediante impacchi con materiali assorbenti. • Consolidamento per imbibizione a pennello di silicato d’etile. • Stuccatura di crepe, fessurazioni, mancanze e discontinuità d’intonaco, effettuate tramite biocalce (intonaco e intonachino fine) Kerakoll o calce idraulica e inerti minerali opportunamente vagliati. • Messa in opera dell’intonaco, armato con rete zincata ∅ 3, maglie 5 x 5 cm. • Consolidamento di profondità delle murature e dei distacchi dell’intonaco previa percussione manuale atta ad individuare le aree distaccate e tramite immissione a gravità di malte idrauliche specifiche. Infine, integrazione pittorica.